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Alla riscoperta delle Question Tags

question tags

Stai cercando di capire e imparare le question tags?

Questo è l’articolo giusto per te!

Oggi scopriremo le question tags, vedremo come si formano, quali sono le regole e cercherò di farti degli esempi chiari ed efficaci.

Iniziamo!

Cosa sono le Question Tags?

Per farti capire di cosa stiamo parlando farò un esempio molto semplice in italiano.

“Oggi c’è bel tempo, non è vero?”

Ecco, quel “non è vero” è una question tag.

Sono quei “vero? non è vero?” usati alla fine delle frasi in cui vogliamo una conferma di quanto appena detto.

Tutto chiaro?

Passiamo alla formazione in inglese.

Come si formano le question tags in inglese?

Articoliamo 3 semplici passaggi per formare le question tags:

  1. Si ripete il verbo essere, l’ausiliare o il modale della proposizione principale.  E se non ce ne stanno? Usiamo do, does, did, seguendo il tempo utilizzato nella proposizione principale.
  2. Ricorda che la forma della Question Tag va posta al contrario rispetto a quella della proposizione principale. Quindi se la proposizione principale è affermativa, la Question Tag sarà negativa e viceversa.
  3. Il verbo essere, l’ausiliare, il modale (o do, does, did) sono seguiti dal pronome personale soggetto corrispondente al soggetto della proposizione principale.

Facciamo un paio di esempi.

Prendiamo una semplice frase: “Mike is going to the cinema” (Mike sta andando al cinema)

Seguiamo e applichiamo i 3 passaggi che abbiamo appena elencato.

  1. Individuiamo il verbo essere, l’ausiliare o il modale della proposizione principale. In questo caso abbiamo IS nella forma Present Progressive;
  2. Invertiamo il verbo, quindi IS diventa ISN’T;
  3. Inseriamo il pronome personale soggetto corrispondente al soggetto della proposizione principale. In questo caso HE.

Alla fine dei tre passaggi, ci ritroviamo la question tag da inserire.

La frase diventa: “Mike is going to the cinema, isn’t he?” (Mike sta andando al cinema, non è vero?)

Facciamo un secondo esempio.

Ecco la frase: “Lucy and Harvey went to the cinema yesterday” (Lucy e Harvey sono andati al cinema ieri)

Seguiamo e applichiamo i 3 passaggi che abbiamo elencato.

  1. Individuiamo il verbo essere, l’ausiliare o il modale della proposizione principale. In questo caso non c’è, quindi sarà necessario utilizzare l’ausiliare do, does, did. Il tempo che ci interessa è il Simple Past (went) quindi DID;
  2. Invertiamo il verbo, quindi DID diventa DIDN’T;
  3. Inseriamo il pronome personale soggetto corrispondente al soggetto della proposizione principale. In questo caso THEY.

Alla fine dei tre passaggi, ci ritroviamo la question tag da inserire.

La frase diventa: “Lucy and Harvey went to the cinema yesterday, didn’t they?” (Lucy e Harvey sono andati al cinema ieri, non è vero?)

Bene, credo di esser stato abbastanza chiaro, abbiamo detto tutto sulle question tags.

Se hai qualche dubbio da chiarire, mi trovi nei commenti!

Alla prossima 🙂

5 risposte

  1. Le Question Tags sono molto “English” ed il loro uso corretto diventa importante quando c’è in atto anche una semplice conversazione con un madrelingua britannico. Le forme più usate sono quelle in cui si gioca con il verbo essere e con la negazione “non” dopo il verbo in chiave interrogativa e non bisogna mai omettere il soggetto, che va posto per ultimo. Fin qui ci siamo, per me, come credo per altri che bene o male masticano avendo assimilato nel corso dei loro studi scolastici, o le frequentazioni amichevoli e la corrispondenza in inglese, soprattutto attraverso i bombardamenti mediatici di questi tempi e la pubblicità (chi più ne ha più ne metta), quello che mi manca è l’abitudine alla conversazione, quella da fare tutti i giorni per poter sbloccare, non tanto le proprie competenze linguistiche (non c’è quasi nessuno che possa parlare come solo un madrelingua sa fare per via di slang e new entry linguistiche), ma lo sblocco psicologico dovuto proprio alla disabitudine e a quel pizzico di autoconsapevolezza di non potersela tirare troppo. perché è facile sbagliare o confondersi, o non ricordarsi al momento giusto di quel particolare verbo che non ti viene e più ti sforzi… e peggio è. Detto questo tu saStefano che io ti ammiro per l’impegno e la dedizione che ci metti nel divulgare. A presto risentirci perché, come vedi, sono ancora vivo e vegeto. Ciao Rosario

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