Negato per l'inglese? Scopri il tuo "Blocco Linguistico"!

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6 espressioni comuni italiane inventate da Shakespeare

Le lingue, tutte le lingue, non sono dei compartimenti stagni senza collegamenti.

Le persone viaggiano e si influenzano a vicenda, così accade che una lingua prenda in prestito parole o intere espressioni da un’altra.

Sappiamo tutti che molte parole inglesi derivano dall’italiano o dal latino, ma sapevi che esistono delle espressioni, inventate dal poeta William Shakespeare fra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo, che sono spesso usate anche in italiano?

Ecco le 6 più famose:

1 – Tutto è bene quel che finisce bene

In inglese: “All’s well that ends well

Questa espressione viene usata per situazioni complesse, ma che si risolvono in un lieto fine. Il significato è in qualche modo simile a “ne è valsa la pena”.

L’espressione è stata usata per la prima volta nell’opera omonima di Shakespeare, “All’s well that ends well”, scritta fra il 1604 e il 1605

2 – La nuda verità

In inglese: “Naked truth

L’espressione viene usata in italiano per descrivere una verità assoluta, senza nessun margine di errore o menzogna. Si può chiedere a qualcuno di dire la “nuda verità” per sottolineare quanto la sincerità sia importante in quel contesto.

In italiano si può anche dire “verità nuda e cruda”, una variazione rispetto all’originale inglese.

Questa espressione viene da “Love’s Labour’s Lost”, una delle prime commedie di Shakespeare, scritta per Elisabetta I nel 1597.

3 – Un cuore d’oro

In inglese: “A heart of gold

Usata per descrivere una persona buona e generosa, risale a una delle opere più famose dello scrittore inglese: Henry V, scritta nel 1599, dove compare per la prima volta questa frase per descrivere una persona.

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4 – Non ho chiuso occhio

In inglese: “I have not slept one wink

Ah l’insonnia, che brutta bestia! Anche nel medioevo ne erano consapevoli, e la prima traccia di questa espressione risale addirittura al 1303, quando nell’opera “Handlyng synne” si legge:

Ne slepte onely a-lepy wynke

William Shakespeare ha modificato questa frase e l’ha resa quella che è oggi nel 1611, nella sua opera intitolata Cymbeline.

5 – Quel che è fatto è fatto

In inglese: “What’s done is done

In italiano, si usa questa espressione per dire che ciò che è passato è passato, e non c’è più motivo di preoccuparsene perché non si può cambiare il passato.

In inglese l’espressione si incontra per la prima volta nel 1611 in un’altra delle opere principali di Shakespeare: Macbeth.

Sempre nella stessa opera, William Shakespeare utilizza un’altra espressione simile:

What’s done cannot be undone

Che letteralmente, si traduce con “ciò che è fatto non si può disfare”. In italiano si utilizza invece “ciò che è fatto è fatto”.

6 – Fair play

Questa espressione viene usata in inglese come in italiano, e si riferisce alla condotta sportiva e lecita in un gioco o evento sportivo.

L’origine di questa espressione la si deve, ancora una volta, a Shakespeare, che la utilizzò in diverse sue opere. La prima di esse si intitola “The Tempest”, la tempesta, scritta nel 1610:

“Yes, for a score of kingdoms you should wrangle, and I would call it, fair play”

Vuoi imparare l’inglese?

La lingua di Shakespeare, lo sappiamo tutti, è di gran lunga la più importante sul pianeta: con oltre un miliardo di persone che la parlano ogni giorno come prima o seconda lingua, è molto richiesta e apprezzata nel mondo del lavoro.

Se hai già provato a imparare l’inglese ma non hai ottenuto risultati, la colpa è del tuo “blocco linguistico”.

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