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6 Parole inglesi intraducibili

Come accade per ogni lingua, anche per quanto riguarda l’inglese esistono parole che non si possono tradurre.

Comprenderne, però, il significato sarà essenziale per poterle usare nel modo giusto.

Sei pronto? Allora, iniziamo!

Parole inglesi intraducibili: 6 esempi

Esistono molte parole inglesi intraducibili in italiano, e spesso in molte altre lingue, e qui te ne propongo alcune grazie alle quali potrai iniziare ad ampliare anche il tuo vocabolario.

  • Wanderlust

Questa parola indica la passione per il viaggio, e in modo ancora più specifico, l’impulso e la necessità irrefrenabile di viaggiare.

In realtà, questa parola non è esattamente inglese, in quanto deriva dal tedesco, ma nel Novecento ha iniziato ad essere utilizzata anche dagli anglofoni.

  • Serendipity

Forse questa parola ti ricorderà qualcosa, ed in particolare un film. Sì, perché il termine è diventato famoso grazie all’omonimo film del 2001.

In particolare, Serendipity indica quella sensazione di particolare gioia che una persona prova nel momento in cui trova qualcosa di inaspettato, mentre cerca qualcos’altro.

La parola è stata inventata dallo scrittore Horace Walpole nel 1754, e l’autore si era, a sua volta, ispirato alla fiaba persiana “I principi di Serendippo”.

  • Awe

Questo termine potrebbe esserti del tutto nuovo, oppure no, ma è derivata da un’altra parola, che è Ege.

Indicava, originariamente, il timore, la paura, mentre oggi ha ampliato il suo significato, comprendendo anche la sensazione di meraviglia, spesso legata al fatto di sentirsi in completa comunione con Dio e con l’intero universo.

Come potrai aver capito, quindi, non è del tutto traducibile neppure il suo significato.

  • Facepalm

I più giovani avranno senz’altro sentito nominare questo termine, che è composto dalla parola Face, che indica il viso, e Palm, che indica il palmo della mano. Quindi, il termine indica l’azione di chi si copre il viso con la mano.

Si utilizza la parola soprattutto per esprimere sconcerto o dispiacere, e come puoi capire non è direttamente traducibile.

  • Googly

Forse potresti pensare che questo termine sia legato a Google, ma non è così, nonostante l’assonanza.

In particolare, è un termine che si riferisce alla gestualità, ed in particolare ad un giocatore di cricket che avrebbe compiuto un gesto anomalo e non regolare.

Sembra che la parola derivi da un gesto di Bernard Bosanquet durante una partita di questo sport, avvenuta in Nuova Zelanda.

  • Shapesmith

Anche questo termine è intraducibile, e si riferisce ad un personaggio dei fumetti, in particolare a quello della serie Invincibili.

Il nome è quello del supereroe, ma prima di diventare tale indicava una persona che si stava impegnando allo scopo di migliorare il proprio aspetto fisico, ad esempio facendo intensi esercizi.

L’origine del termine arriva fino al 1700 e poteva anche riferirsi alla mania femminile di indossare il corsetto allo scopo di modificare radicalmente la forma del corpo.

Quindi, potrebbe indicare ancora oggi i soggetti ossessionati dalla forma fisica e dal loro aspetto esteriore in generale.

Bene, grazie a queste parole sicuramente potrai capire molto di più discorsi e le frasi.

Per oggi abbiamo finito, alla prossima!

P.S.

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