Vuoi capire come affrontare un colloquio di lavoro in inglese?
In un mondo contraddistinto da una globalizzazione sempre più forte, fenomeno che vede l’abbattimento degli ostacoli culturali e linguistici, la lingua inglese diviene uno strumento essenziale per entrare in contatto con ambienti estremamente differenti.
Un tempo, anche nel mondo del lavoro, era piuttosto complesso rapportarsi con realtà lavorative estere, specie se si considera la minore importanza allora conferita all’insegnamento delle lingue straniere nel sistema scolastico italiano.
L’avvento della globalizzazione, però, ha mutato in profondità gli approcci alla lingua straniera. Oggi, in ambito professionale così come negli ambienti accademici, conoscere più idiomi oltre alla propria lingua madre significa avere maggiori probabilità di accedere a un più ampio numero di opportunità lavorative.
Da questo punto di vista, l’inglese è considerato una lingua essenziale e indispensabile: al giorno d’oggi, infatti, non esistono posti di lavoro in cui non si abbia a che fare con un minimo di termini anglofoni (si pensi, ad esempio, a un operaio impegnato nell’utilizzo di macchinari con istruzioni in lingua inglese). E non è un caso che, a fronte di simili necessità, le aziende richiedano competenze linguistiche specifiche anche in sede di colloqui di lavoro.
Il colloquio di lavoro in inglese: le possibili domande
Partendo dal presupposto che un colloquio di lavoro, anche se parzialmente in lingua inglese, potrà vertere su aspetti specifici della mansione per la quale ci si è candidati, va considerato che, in linea di massima, il candidato si troverà a rispondere a domande di carattere generale incentrate sul suo curriculum.
Il discorso, ovviamente, potrebbe farsi più complesso nel caso in cui il candidato si trovi a dover sostenere un colloquio in una sede estera e nella quale è espressamente richiesta una conoscenza pressoché impeccabile della lingua inglese. Rimanendo nell’ambito di un colloquio svolto in Italia, però, sostenuto per un posto di lavoro sul territorio italiano, le possibili domande poste in lingua inglese potranno ruotare attorno alla propria formazione scolastica e alla propria carriera lavorativa.
Il candidato potrebbe trovarsi a dover illustrare le peculiarità delle posizioni lavorative ricoperte in precedenza o, in merito alla formazione, potrebbe dover rispondere a domande inerenti agli istituti frequentati, agli studi effettuati e, più in generale, ad eventuali prospettive lavorative riguardanti la carriera futura.
La preparazione scolastica del candidato
Il pensiero che attanaglia il candidato a un colloquio di lavoro in lingua inglese è sempre lo stesso: saprò essere all’altezza di una lingua straniera?
Coloro che hanno ricevuto l’insegnamento dell’inglese sin dalle scuole elementari non avranno alcun problema nel “barcamenarsi” tra le possibili domande espresse nella lingua straniera (purché l’apprendimento dell’inglese sia rimasto costante nel corso dell’intera carriera scolastica).
Discorso differente per coloro che, per motivi differenti, potrebbero avere basi linguistiche appena sufficienti o, peggio, completamente insufficienti. Come muoversi in casi simili? Vale davvero la pena rischiare una figuraccia in sede di colloquio?
Come prepararsi in vista di un colloquio in lingua inglese
Al fine di prepararsi a un colloquio di lavoro in lingua inglese, specie se imminente, è indispensabile avere un minimo di basi dell’idioma in questione. È pressoché impossibile sostenere una “intervista” avendo la presunzione di rispondere a domande specifiche senza spiccicare una parola, senza saper articolare un pensiero più o meno approfondito in merito alle tematiche da affrontare in sede di colloquio.
Per coloro che invece siano già in possesso delle basi, invece, l’incontro con gli HR dell’azienda presa in considerazione, responsabili del colloquio in lingua inglese, potrà essere perfettamente alla loro portata, purché ci si metta d’impegno per rispolverare le fondamenta acquisite in passato.
Per rimettersi in pista nell’apprendimento della lingua, il candidato può vagliare una vasta gamma di opportunità. Il metodo più sicuro (e più dispendioso) per migliorare le proprie conoscenze dell’idioma è quello di fare affidamento su un tutor in lingua inglese, meglio ancora se madrelingua.
Un insegnante madrelingua, infatti, potrà fornire informazioni estremamente dettagliate in merito all’uso dell’accento, nonché illustrare in maniera semplice e approfondita le regole più rilevanti della grammatica anglofona.
Per quanto riguarda l’apprendimento da autodidatti, il consiglio è quello che di scegliere una simile opzione esclusivamente nel caso in cui si abbiano già competenze di buon livello della lingua inglese. Apprendere le basi dell’inglese in modo autonomo è possibile, purché si possieda un metodo di studio valido e consolidato, in grado di fornire tutte le competenze necessarie per il colloquio.
E per oggi è tutto, alla prossima.
P.S.
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