Negato per l'inglese? Scopri il tuo "Blocco Linguistico"!

Rispondi a queste 6 semplici domande per scoprire il tuo "blocco linguistico", e ti mostrerò 4 esercizi personalizzati per diventare fluente in inglese in 6 mesi.

6 famosi poliglotti svelano i loro segreti per imparare una lingua in 6 mesi

Olly Richards parla 8 lingue diverse, Matthew Yolden e Luca Lampariello ne parlano 9, Benny Lewis 10, Timothy Doner ne parla 13 e ne capisce 23.

Se vuoi imparare l’inglese nel modo più veloce, semplice e divertente possibile, l’ideale è usare le stesse tecniche di questi poliglotti estremi.

Al mondo esistono persone che parlano otto, nove, dieci o addirittura più lingue fluentemente. Tutte imparate da autodidatti, senza mai frequentare corsi.

Queste persone hanno dedicato la loro vita a trovare il sistema migliore e più veloce per diventare fluenti in qualsiasi lingua, e i risultati si vedono!

Puoi usare anche tu le loro stesse tecniche per imparare l’inglese da autodidatta, a una velocità straordinaria.

In questo articolo, ti spiegherò 6 segreti svelati da poliglotti estremi per imparare qualsiasi lingua in pochi mesi senza mai studiare in maniera tradizionale.

1 – Pratica la lingua ogni volta che puoi

Benny Lewis

L’irlandese Benny Lewis, nel suo famoso blog Fluent In 3 Months, spiega che uno dei segreti per imparare qualsiasi lingua alla velocità della luce è di praticarla ogni volta che puoi.

Benny è una vera superstar nel mondo dei poliglotti: parla 10 lingue fluentemente, e ha dimostrato di essere in grado di diventare fluente in ceco in 2 mesi partendo da zero. Considerato che il ceco è una lingua molto più difficile dell’inglese, è un risultato incredibile! Non solo, ma l’ha imparata senza mai spendere un solo centesimo in lezioni di lingua ceca.

Sul suo blog e all’interno del suo libro, sottolinea più volte quanto sia importante continuare a praticare la lingua che vuoi imparare, nel nostro caso l’inglese: tutti i giorni, più volte al giorno.

Tranquillo, è molto più facile di quello che credi!

Questo è il contrario di ciò che viene fatto nelle scuole d’inglese tradizionali, dove gli orari per imparare l’inglese sono ben definiti. Ad esempio: 3 volte a settimana, un’ora a sessione. Ma fuori dall’aula, continui a vivere solo con l’italiano.

Con questo sistema, non riuscirai mai a diventare fluente in inglese. Continuerai a dare soldi alle scuole di lingua, senza fare progressi.

Ogni giorno hai centinaia di opportunità per pensare e migliorare in inglese senza accorgertene, occasioni che dovresti cogliere al volo. Alcuni esempi?

  • Quando stai aspettando l’autobus alla fermata, leggi i cartelloni pubblicitari e cerca di tradurli in inglese.
  • Ripensa a una conversazione che hai avuto con un amico, e pensa a come potresti avere lo stesso dialogo in inglese.
  • Imposta Facebook in lingua inglese. Se hai uno Smartphone, anche le interfacce di iPhone o Android.
  • Hai presente i “monologhi interiori” che ogni tanto fai fra te e te? Perfetto, falli in inglese!
  • Se ne hai la possibilità, visita il Regno Unito da solo e interagisci con gente del posto il più possibile (il metodo preferito da Benny Lewis).

I primi quattro sistemi sono gratuiti e ti aiuteranno a migliorare comprensione e lessico inglese molto più velocemente di un corso classico, senza che tu te ne accorga.

Anche un viaggio in Inghilterra può essere economico: considerato che un corso d’inglese costa intorno ai 1.000€ per non darti risultati degni di nota (chi ha provato te lo confermerà), puoi a una frazione del prezzo fare una molto più utile e divertente vacanza in Inghilterra.

2 – Impara come i bambini

yolden

Quale pensi che sia l’elemento che rende i bambini in grado di imparare molto più velocemente degli adulti? Credi che abbiano un cervello più propenso all’apprendimento?

Fino a qualche anno fa si credeva che fosse questa la verità, ma una serie di nuove ricerche (ad esempio questa), hanno dimostrato che il cervello dei neonati non è assolutamente avvantaggiato rispetto a quello degli adulti per apprendere una lingua.

E allora, qual è il loro segreto?

Secondo Matthew Youlden, che parla fluentemente 9 lingue diverse e ne capisce 13, il segreto sta nel non avere paura di sbagliare.

La scuola ci ha condizionato a pensare che sbagliare è male. Se sbagli prendi un brutto voto, vieni bocciato, non passi l’esame. Per decenni, la scuola ti ha inculcato l’idea che verrai giudicato negativamente per i tuoi errori.

Purtroppo le scuole d’inglese odierne, con i loro “esami di fine corso”, continuano questa tradizione controproducente.

Nelle sue interviste, Matthew spiega che il segreto per imparare una lingua straniera in pochi mesi, anche se parti da zero, è non avere paura di sbagliare.

Ammettere di non conoscere l’inglese alla perfezione, ed essere disposti a fare errori, è la chiave per il miglioramento: se non sbagli mai, significa che non stai imparando niente.

Non rifiutarti di provare a parlare inglese solo perché non conosci ancora bene la lingua. Buttati, provaci lo stesso: sbaglierai, non importa. Verrai corretto, e avrai imparato una nuova regola o parola.

La prossima domanda è: come trovo persone con cui parlare in inglese, anche se vivo in Italia?

Grazie a internet, è molto più facile di quanto credi. Grazie alla rete, non esistono più le distanze: puoi parlare con qualcuno in Australia, tramite Skype, con la stessa facilità con cui puoi parlare col tuo vicino di casa.

Ho parlato delle migliori 8 risorse per parlare in inglese gratis su internet in questo articolo:

7 siti web poco conosciuti per migliorare gratis il tuo inglese da casa

3 – Usa l’inglese in una varietà di situazioni

luca-lampariello-russia

Il prossimo poliglotta della nostra lista è italiano e si chiama Luca Lampariello.

La sua storia è molto interessante perché ha imparato non solo l’inglese, ma ben 9 lingue straniere (oltre all’italiano) senza mai dover andare a vivere in un Paese estero, come invece molti fanno. Considerando che ha iniziato a imparare le lingue da adulto, è partito nella stessa situazione in cui ti trovi tu adesso!

Il suo sistema, che prevede solo 30 minuti di pratica al giorno, include fra le altre cose quelli che Luca chiama “micro-ambienti” e “macro-ambienti“, uno dei punti fondamentali del suo sistema.

Il micro-ambiente è diverso per ognuno di noi, ed è composto dalla rete di interazioni che abbiamo con le persone più care: parenti e amici, soprattutto.

Dall’altra parte esiste il macro-ambiente, ossia la moltitudine di situazioni sociali in cui ci viene richiesto di usare la lingua con le persone. Può essere sull’autobus, al supermercato, o quando vai in posta.

Il segreto di Luca, che l’ha portato a imparare 9 lingue straniere, è di usare la lingua che sta imparando in una varietà di situazioni.

Se non puoi viaggiare all’estero, grazie a internet puoi crearti le tue situazioni per usare l’inglese in vari modi. Puoi ad esempio ascoltare video e pubblicità in inglese su Youtube (esercizio che consiglio sempre), fare conversazione con un “language buddy” su Skype o su Italki, puoi chattare con qualcuno, partecipare a un forum o leggere un blog sul tuo hobby preferito, seguire personaggi famosi americani su Twitter…

Le possibilità sono veramente infinite! Non consiglio però di guardare film in inglese, perché sono inutili nonostante quello che pensano in molti.

L’importanza di questo metodo è che ogni ambiente diverso usa un lessico, e talvolta grammatica, diversi. Se usi l’inglese solo in un certo ambiente, diventerai fluente in quello senza fare progressi negli altri.

Ad esempio, se ascolti solo film in inglese, imparerai a capire i film ma non sarai in grado di parlare. Se parli solo di un certo argomento, ad esempio il giardinaggio con un “pen pal” che è appassionato dell’argomento quanto te o in un forum, ti bloccherai quando dovrai parlare di altro.

Non focalizzarti su un argomento o un mezzo specifico, ma usa l’inglese in una varietà di situazioni diverse per non avere un vocabolario troppo ristretto.

Noti che inizia a venire fuori un trend qui?

Anche in questo caso, le scuole d’inglese classiche fanno tutto il contrario: impari sempre nello stesso ambiente, con le stesse persone, stesso insegnante e stessi mezzi.

Diventerai bravo a fare gli esercizi specifici previsti nel corso d’inglese che frequenti, ma quando dovrai parlare l’inglese fuori dall’ambiente controllato della scuola, ti bloccherai.

Per questo Luca consiglia di usare l’inglese in molte situazioni diverse, ed è anche uno dei principi fondamentali che stanno dietro a Inglese Dinamico.

4 – Motivazione e passione sono la chiave

olly richards

Secondo Olly Richards, un poliglotta britannico che parla 8 lingue differenti, motivazione e passione sono le due “competenze” più importanti che ti serviranno per imparare una lingua straniera, inglese compreso.

È troppo bello pensare che si possa imparare una lingua senza mai incontrare difficoltà, che sia facile quanto mangiare un gelato.

Per quanto riuscirai a migliorare più velocemente di quanto potresti mai immaginare grazie alle tecniche di questo articolo, imparare l’inglese è comunque un impegno che richiede tempo e costanza: 30 minuti al giorno, ogni giorno, per diversi mesi secondo Olly.

Per questo ti serve una forte motivazione per non abbandonare tutto quando incontrerai delle difficoltà, e la motivazione scaturisce dalla passione. Nell’inglese, certo, ma anche in qualsiasi altra attività: per avere veramente successo, devi avere una forte passione che ti motiva ogni giorno di più.

Prima di cimentarti nell’apprendimento dell’inglese, chiediti: perché lo sto facendo? Qual è il mio obiettivo finale? Qual è la passione che mi motiva?

Se inizi a imparare l’inglese controvoglia, non c’è corso o sistema che tenga: non arriverai alla fine del tuo percorso.

Devi invece sentirti energizzato, carico come una molla alla sola idea di imparare questa nuova, affascinante lingua.

Quindi, prima ancora di metterti a imparare la prima parola in inglese, chiediti il perché vuoi farlo: vuoi trasferirti all’estero? Sai che il tuo futuro lavorativo dipende dalla conoscenza di questa lingua straniera? Lo fai per insegnarlo ai tuoi figli meglio di quanto faccia la scuola, per dare a loro un futuro migliore?

Trova la ragione che ti motiva più di ogni altra cosa, e imparerai l’inglese a colpo sicuro.

5 – Dimenticati della grammatica

Al contrario dei punti precedenti, non c’è un nome dietro a questa affermazione: la ragione è che tutti i poliglotti considerano studiare la grammatica un’inutile perdita di tempo.

La scuola si concentra sulla grammatica in maniera ossessiva per due ragioni:

  • È facile da insegnare.
  • È facile da testare.

È facile da insegnare, perché è composta da una serie di nozioni che vanno imparate a memoria. Qualsiasi insegnante, anche il più scadente, può prendere un libro e mettersi a leggere le regole per spiegarle alla classe.

È facile da testare, perché basta fare un esame su quante delle regole sono state memorizzate dagli studenti.

La grammatica è molto importante, chiariamoci, e se non la conosci affatto non parlerai mai bene in inglese, ma solo il 20% del significato di una frase viene comunicato attraverso la grammatica. Il restante 80% deriva dal lessico.

Inoltre, avere una grammatica perfetta è molto più difficile e noioso che avere un lessico perfetto. Per quanto la grammatica inglese sia di gran lunga la più facile fra le lingue Europee, potresti passare anni a studiarla senza arrivare alla perfezione.

Se invece dedichi questo tempo a interagire con dei nativi, pur con una grammatica errata, imparerai lessico, modi di dire e migliorerai sia la tua comprensione (scritta e orale) che l’abilità di parlare.

Tutti i poliglotti sono convinti che il modo migliore di imparare la grammatica sia attraverso la pratica, attraverso l’apprendimento indiretto: impari le nozioni mentre parli con le persone, in un sistema veramente dinamico.

Ed è per questa ragione che il nostro corso di grammatica inglese non si concentra sullo studio mnemonico delle nozioni, ma sull’imparare in maniera pratica e snella le regole che ti serviranno per comunicare efficacemente con i nativi.

6 – Fai connessioni visive

timothy doner

Nel suo intervento a TEDx, Timothy Doner spiega una delle sue tecniche preferite per imparare qualsiasi lingua in poco tempo.

Anzitutto, Timothy è una persone che di lingue ne sa: ha solo 20 anni, e a oggi riesce a capire ben 23 lingue diverse!

La tecnica di cui parla si chiama connessione visiva, ed è un sistema per memorizzare velocemente il lessico di una lingua senza mai studiarlo in maniera tradizionale.

Non ci si scappa: visto che l’80% della comunicazione deriva dalle parole, imparare il lessico è una competenza fondamentale se vuoi diventare fluente in inglese. Avere nel bagagliaio un altro trucco per migliorare questo aspetto può fare solo bene.

Quando sei in giro, mentre stai camminando per la strada, guardati intorno e per ogni cosa che vedi chiediti come si possa dire in inglese. Possono essere oggetti, luoghi, ma anche verbi o azioni. Ad esempio, se vuoi attraversare la strada, puoi chiederti come si dice “attraversare la strada” in inglese (è “cross the road”).

Anche se non conosci una parola, puoi accedere a siti web come Wordreference per trovare la traduzione nel giro di pochi secondi. In questo modo non avrai solo imparato una parola nuova, ma l’avrai associata a un oggetto fisico che hai visto realmente.

Questo è un trucco psicologico molto potente perché renderà l’inglese qualcosa che usi in maniera concreta nella tua vita, non qualcosa di astratto che sta solo sui libri e banchi di scuola. La connessione visiva che fai fra la parola inglese e l’oggetto ti permetterà di ricordare molto più lessico di quanto faresti con l’apprendimento tradizionale.

Il bello di questo esercizio è anche quello di poter esser fatto nei ritagli di tempo, quando non penseresti a niente: se ad esempio stai attraversando il centro del tuo paese da solo, puoi sfruttare quei minuti per migliorare il lessico inglese piuttosto che non pensare a niente.

La tecnica di Timothy è perfetta per questo: non devi allocare il tuo prezioso tempo libero all’inglese, ed è quindi ideale se sei una persona impegnata che ha poco tempo libero a disposizione.

Conclusione

Noti come i consigli di questi poliglotti siano ben diversi da quelli che ti danno i professori nei corsi d’inglese?

Queste sono persone che parlano otto, nove, dieci lingue diverse. Dopo anni hanno capito cosa funziona, e cosa no.

Una cosa che accomuna tutti i poliglotti è l’enfasi sul praticare un inglese reale, parlare coi nativi senza studiare in maniere teorica. Farai errori, certo, ma se non sbagli non imparerai mai.

L’inglese è una lingua viva, fortemente interconnessa all’affascinante e millenaria cultura britannica. Imparare l’inglese non ti permetterà solo di imparare una lingua, ma di entrare a contatto con una cultura completamente diversa da quella italiana ed espandere i tuoi orizzonti e la comprensione del mondo in cui viviamo.

40 risposte

  1. vanno bene gli spunti per praticare la lingua che sono sempre i benvenuti, ma non sono d’accordo sulla grammatica. Non è “un’inutile perdita di tempo” come dicono questi “poliglotti”. La domanda sorge spontanea: ma come conoscono effettivamente queste lingue? La grammatica è quella cosa “noiosa e difficile” che permette di formulare frasi per lo meno sensate. Ciò non toglie nulla al fatto che la pratica sia importante, ma la base rimane la grammatica. Vorrei vederli scrivere in lingua..
    Un sistema del genere penso possa essere utile per imparare in qualche modo “a cavarsela” con una lingua, non di certo per impararla davvero. Praticare senza sapere perché si dice qualcosa in un certo modo non ti permette di padroneggiare la lingua e quindi di saperla usare. Credo quindi sia un modo superficiale di apprendere, che non può essere utilizzato da solo ma di pari passo con lo studio della grammatica. Non so a questo punto se questi poliglotti puntino solo a “fare numero” tanto per dire “so 9, 10, 15 lingue” o se siano interessati a conoscere profondamente queste lingue. Scelte loro. Bisognerebbe verificare il come a questo punto le conoscono. Poi se le sanno bene, sono contenta per loro. Ma questo discorso sulla grammatica onestamente mi ha un po’ inquietato, tutto qui.
    Saluti

    1. Sono tutti fluenti nelle lingue praticate, il livello minimo è un C1, ossia avanzato, ma la maggior parte sono C2 o equiparabili a un madrelingua. Forse è il momento di rivedere le tue convinzioni errate su come si impara una lingua. 😉

      1. Ciao Stefano, mi chiamo Enrico e sto scrivendo la mia tesi di triennale sull’apprendimento dell’arabo per gli stranieri. Volevo chiederti se per caso era possibile chiederti il tuo cognome, lo sai come sono le tesi, mi obbligano a scrivere l’autore di ogni pubblicazione che cito ahah. Spero non sia un problema.

    2. Ma vi rendete conto che 30 minuti al giorno per 2 o 3 mesi non sono nulla per imparare una lingua??? Io vorrei davvero incontrare questi poliglotti che vanno in giro a dire che parlano PERFETTAMENTE 10 lingue sostenendo che la grammatica non è importante e che bastano 30 minuti al giorno per qualche mese su internet a un totale beginner. Io ho studiato inglese per 10 anni e ne ho passati 5 all estero parlando 15 ore al giorno con gli inglesi e vi assicuro che per essere fluente mi ci sono voluti almeno 3 anni! E ancora faccio errori. Altro che 30 minuti per un paio di mesi! Magari con il francese. Per quello mi ci sono voluti 4 anni di studio e 1 anno e mezzo all estero. E tuttora sbaglio. Ripeto che mi piacerebbe davvero vedere quanto sono fluenti questi tizi in ben 15 lingue diverse e senza nemmeno scomodarsi da casa loro. Tra l essere fluente e farsi capire come fanno le colf o gli africani (non sono razzista) c’è un abisso. Io non accetterei mai di parlare una lingua in maniera sgrammaticata e dire cose tipo: io avere fame. Oggi caldo. Bello tempo. Politico cattivo. Lavoro tanto stanco. Però sono punti di vista. Per imparare una lingua bene ci vogliono anni anche per i bambini con genitori stranieri che vivono in un altro paese. Garantito.

  2. vanno bene gli spunti per praticare la lingua che sono sempre i benvenuti, ma non sono d’accordo sulla grammatica. Non è “un’inutile perdita di tempo” come dicono questi “poliglotti”. La domanda sorge spontanea: ma come conoscono effettivamente queste lingue? La grammatica è quella cosa “noiosa e difficile” che permette di formulare frasi per lo meno sensate. Ciò non toglie nulla al fatto che la pratica sia importante, ma la base rimane la grammatica. Vorrei vederli scrivere in lingua..
    Un sistema del genere penso possa essere utile per imparare in qualche modo “a cavarsela” con una lingua, non di certo per impararla davvero. Praticare senza sapere perché si dice qualcosa in un certo modo non ti permette di padroneggiare la lingua e quindi di saperla usare. Credo quindi sia un modo superficiale di apprendere, che non può essere utilizzato da solo ma di pari passo con lo studio della grammatica. Non so a questo punto se questi poliglotti puntino solo a “fare numero” tanto per dire “so 9, 10, 15 lingue” o se siano interessati a conoscere profondamente queste lingue. Scelte loro. Bisognerebbe verificare il come a questo punto le conoscono. Poi se le sanno bene, sono contenta per loro. Ma questo discorso sulla grammatica onestamente mi ha un po’ inquietato, tutto qui.
    Saluti

    1. Sono tutti fluenti nelle lingue praticate, il livello minimo è un C1, ossia avanzato, ma la maggior parte sono C2 o equiparabili a un madrelingua. Forse è il momento di rivedere le tue convinzioni errate su come si impara una lingua. 😉

      1. Ciao Stefano, mi chiamo Enrico e sto scrivendo la mia tesi di triennale sull’apprendimento dell’arabo per gli stranieri. Volevo chiederti se per caso era possibile chiederti il tuo cognome, lo sai come sono le tesi, mi obbligano a scrivere l’autore di ogni pubblicazione che cito ahah. Spero non sia un problema.

  3. vanno bene gli spunti per praticare la lingua che sono sempre i benvenuti, ma non sono d’accordo sulla grammatica. Non è “un’inutile perdita di tempo” come dicono questi “poliglotti”. La domanda sorge spontanea: ma come conoscono effettivamente queste lingue? La grammatica è quella cosa “noiosa e difficile” che permette di formulare frasi per lo meno sensate. Ciò non toglie nulla al fatto che la pratica sia importante, ma la base rimane la grammatica. Vorrei vederli scrivere in lingua..
    Un sistema del genere penso possa essere utile per imparare in qualche modo “a cavarsela” con una lingua, non di certo per impararla davvero. Praticare senza sapere perché si dice qualcosa in un certo modo non ti permette di padroneggiare la lingua e quindi di saperla usare. Credo quindi sia un modo superficiale di apprendere, che non può essere utilizzato da solo ma di pari passo con lo studio della grammatica. Non so a questo punto se questi poliglotti puntino solo a “fare numero” tanto per dire “so 9, 10, 15 lingue” o se siano interessati a conoscere profondamente queste lingue. Scelte loro. Bisognerebbe verificare il come a questo punto le conoscono. Poi se le sanno bene, sono contenta per loro. Ma questo discorso sulla grammatica onestamente mi ha un po’ inquietato, tutto qui.
    Saluti

    1. Sono tutti fluenti nelle lingue praticate, il livello minimo è un C1, ossia avanzato, ma la maggior parte sono C2 o equiparabili a un madrelingua. Forse è il momento di rivedere le tue convinzioni errate su come si impara una lingua. 😉

      1. Ciao Stefano, mi chiamo Enrico e sto scrivendo la mia tesi di triennale sull’apprendimento dell’arabo per gli stranieri. Volevo chiederti se per caso era possibile chiederti il tuo cognome, lo sai come sono le tesi, mi obbligano a scrivere l’autore di ogni pubblicazione che cito ahah. Spero non sia un problema.

  4. Molto interessante. La sai una cosa? Istintivamente faccio già parte dei consigli appena ricevuti e posso confermare che funziona. Ciò che mi manca ancora, tuttavia, è trovare delle persone su internet, tramite Skype, per poter ascoltare e parlare in inglese con loro.
    Dovrò scoprire come fare o mi puoi fare un esempio concreto?

    Grazie e saluti

    Corrado

  5. Molto interessante. La sai una cosa? Istintivamente faccio già parte dei consigli appena ricevuti e posso confermare che funziona. Ciò che mi manca ancora, tuttavia, è trovare delle persone su internet, tramite Skype, per poter ascoltare e parlare in inglese con loro.
    Dovrò scoprire come fare o mi puoi fare un esempio concreto?

    Grazie e saluti

    Corrado

  6. Molto interessante. La sai una cosa? Istintivamente faccio già parte dei consigli appena ricevuti e posso confermare che funziona. Ciò che mi manca ancora, tuttavia, è trovare delle persone su internet, tramite Skype, per poter ascoltare e parlare in inglese con loro.
    Dovrò scoprire come fare o mi puoi fare un esempio concreto?

    Grazie e saluti

    Corrado

  7. E’ vero! Ho iniziato a pensare in inglese spesso e dentro la mia testa si è formata l’abitudine di tradurre la frase o un discorso, a volte anche senza volerlo. Ovviamente “soffro” perché non riesco a completare una frase completa e questo mi rammarica molto, ma penso di essere sulla buona strada. Non voglio mollare nonostante i miei 58 anni appena compiuti.

    Saluti.
    Roberto

    1. Ciao Roberto. Quello che stai facendo è un esercizio di “monologo interiore”, una delle quattro competenze fondamentali. Anche se il tuo lessico non è ancora perfetto, è uno degli esercizi migliori che tu possa fare per diventare fluente in inglese!

  8. E’ vero! Ho iniziato a pensare in inglese spesso e dentro la mia testa si è formata l’abitudine di tradurre la frase o un discorso, a volte anche senza volerlo. Ovviamente “soffro” perché non riesco a completare una frase completa e questo mi rammarica molto, ma penso di essere sulla buona strada. Non voglio mollare nonostante i miei 58 anni appena compiuti.

    Saluti.
    Roberto

    1. Ciao Roberto. Quello che stai facendo è un esercizio di “monologo interiore”, una delle quattro competenze fondamentali. Anche se il tuo lessico non è ancora perfetto, è uno degli esercizi migliori che tu possa fare per diventare fluente in inglese!

  9. E’ vero! Ho iniziato a pensare in inglese spesso e dentro la mia testa si è formata l’abitudine di tradurre la frase o un discorso, a volte anche senza volerlo. Ovviamente “soffro” perché non riesco a completare una frase completa e questo mi rammarica molto, ma penso di essere sulla buona strada. Non voglio mollare nonostante i miei 58 anni appena compiuti.

    Saluti.
    Roberto

    1. Ciao Roberto. Quello che stai facendo è un esercizio di “monologo interiore”, una delle quattro competenze fondamentali. Anche se il tuo lessico non è ancora perfetto, è uno degli esercizi migliori che tu possa fare per diventare fluente in inglese!

  10. P.S. Per Stefano ho inviato il secondo messaggio perché il primo aveva errori, ti chiedo cortesemente di cancellarlo e usare questo. Grazie

    Ritengo valido il discorso che non serve conoscere bene la grammatica per parlare una lingua. Vorrei chiedere, a chi non ci crede, quanti madrelingua italiani conoscono bene le regole di grammatica, eppure parlano ogni giorno con una diversità di persone se pensiamo ad un venditore, ad esempio. Tutti sappiamo che è corretto dirlo in quel modo, ma provate a chiedergli alle persone quali sono gli elementi (oggetto, complemento oggetto, tipo di verbo usato, ecc.), le regole usate per comporre la frase appena detta e non sapranno rispondervi.
    Anche nel mondo del lavoro vedo che la maggior parte usano lettere preconfezionate.
    Certo che se volete fare i giornalisti o gli insegnanti all’estero credo che sia indispensabile conoscere bene la grammatica, ma anche in questo caso, comunque, ho letto che in Italia ci sono i correttori di articoli perché un giornalista non è capace di scrivere grammaticalmente un articolo corretto.
    La maggior parte degli italiani parla un decente italiano solo perché lo ascolta ogni giorno dalla televisione e dalla radio, non di certo perché lo ha studiato a scuola. Se non ci fossero i mezzi di comunicazione penso che la maggior parte parlerebbero solo il dialetto locale.
    Per migliorare la scrittura di una lingua ritengo molto valido la lettura di testi ogni giorno e automaticamente il cervello saprà abbinare le giuste parole per creare frasi grammaticalmente corrette.
    Fabio

  11. P.S. Per Stefano ho inviato il secondo messaggio perché il primo aveva errori, ti chiedo cortesemente di cancellarlo e usare questo. Grazie

    Ritengo valido il discorso che non serve conoscere bene la grammatica per parlare una lingua. Vorrei chiedere, a chi non ci crede, quanti madrelingua italiani conoscono bene le regole di grammatica, eppure parlano ogni giorno con una diversità di persone se pensiamo ad un venditore, ad esempio. Tutti sappiamo che è corretto dirlo in quel modo, ma provate a chiedergli alle persone quali sono gli elementi (oggetto, complemento oggetto, tipo di verbo usato, ecc.), le regole usate per comporre la frase appena detta e non sapranno rispondervi.
    Anche nel mondo del lavoro vedo che la maggior parte usano lettere preconfezionate.
    Certo che se volete fare i giornalisti o gli insegnanti all’estero credo che sia indispensabile conoscere bene la grammatica, ma anche in questo caso, comunque, ho letto che in Italia ci sono i correttori di articoli perché un giornalista non è capace di scrivere grammaticalmente un articolo corretto.
    La maggior parte degli italiani parla un decente italiano solo perché lo ascolta ogni giorno dalla televisione e dalla radio, non di certo perché lo ha studiato a scuola. Se non ci fossero i mezzi di comunicazione penso che la maggior parte parlerebbero solo il dialetto locale.
    Per migliorare la scrittura di una lingua ritengo molto valido la lettura di testi ogni giorno e automaticamente il cervello saprà abbinare le giuste parole per creare frasi grammaticalmente corrette.
    Fabio

  12. P.S. Per Stefano ho inviato il secondo messaggio perché il primo aveva errori, ti chiedo cortesemente di cancellarlo e usare questo. Grazie

    Ritengo valido il discorso che non serve conoscere bene la grammatica per parlare una lingua. Vorrei chiedere, a chi non ci crede, quanti madrelingua italiani conoscono bene le regole di grammatica, eppure parlano ogni giorno con una diversità di persone se pensiamo ad un venditore, ad esempio. Tutti sappiamo che è corretto dirlo in quel modo, ma provate a chiedergli alle persone quali sono gli elementi (oggetto, complemento oggetto, tipo di verbo usato, ecc.), le regole usate per comporre la frase appena detta e non sapranno rispondervi.
    Anche nel mondo del lavoro vedo che la maggior parte usano lettere preconfezionate.
    Certo che se volete fare i giornalisti o gli insegnanti all’estero credo che sia indispensabile conoscere bene la grammatica, ma anche in questo caso, comunque, ho letto che in Italia ci sono i correttori di articoli perché un giornalista non è capace di scrivere grammaticalmente un articolo corretto.
    La maggior parte degli italiani parla un decente italiano solo perché lo ascolta ogni giorno dalla televisione e dalla radio, non di certo perché lo ha studiato a scuola. Se non ci fossero i mezzi di comunicazione penso che la maggior parte parlerebbero solo il dialetto locale.
    Per migliorare la scrittura di una lingua ritengo molto valido la lettura di testi ogni giorno e automaticamente il cervello saprà abbinare le giuste parole per creare frasi grammaticalmente corrette.
    Fabio

  13. non ho piu’ la email avevo comperato un “corso” ma il mio computer e’ andato a pallino, non riesco piu’ neppure a recuperare il testo,
    Ora provo a rispondere da qui, un indirizzo che ho preso da un’altra parte mi e’ stato risposto ….. non va bene.
    Paola Pirali
    [email protected]

    333.99 570 99

  14. non ho piu’ la email avevo comperato un “corso” ma il mio computer e’ andato a pallino, non riesco piu’ neppure a recuperare il testo,
    Ora provo a rispondere da qui, un indirizzo che ho preso da un’altra parte mi e’ stato risposto ….. non va bene.
    Paola Pirali
    [email protected]

    333.99 570 99

  15. non ho piu’ la email avevo comperato un “corso” ma il mio computer e’ andato a pallino, non riesco piu’ neppure a recuperare il testo,
    Ora provo a rispondere da qui, un indirizzo che ho preso da un’altra parte mi e’ stato risposto ….. non va bene.
    Paola Pirali
    [email protected]

    333.99 570 99

  16. Sono d’accordo con Fabio, guardiamo ad esempio ognuno di noi, come abbiamo imparato l’italiano, ascoltando da neonati prima i nostri genitori poi guardando i cartoni animati in tv poi a sei, sette anni a scuola. Questo vi fa capire che è fondamentale l’ascolto per imparare una lingua, io passo 2, 3 ore al giorno ad ascoltare podcast in inglese sul mio smartphone e i risultati li ho visti già dopo qualche mese. Comunque sono del parere che la grammatica si può imparare dopo che si è in grado di saper dialogare, come fanno i bambini, quando fanno il primo giorno di scuola già sanno parlare, vi immaginate un bambino che deve imparare a parlare attraverso un
    libro di grammatica, come potrebbe se non sa ancora leggere?

  17. Sono d’accordo con Fabio, guardiamo ad esempio ognuno di noi, come abbiamo imparato l’italiano, ascoltando da neonati prima i nostri genitori poi guardando i cartoni animati in tv poi a sei, sette anni a scuola. Questo vi fa capire che è fondamentale l’ascolto per imparare una lingua, io passo 2, 3 ore al giorno ad ascoltare podcast in inglese sul mio smartphone e i risultati li ho visti già dopo qualche mese. Comunque sono del parere che la grammatica si può imparare dopo che si è in grado di saper dialogare, come fanno i bambini, quando fanno il primo giorno di scuola già sanno parlare, vi immaginate un bambino che deve imparare a parlare attraverso un
    libro di grammatica, come potrebbe se non sa ancora leggere?

  18. Sono d’accordo con Fabio, guardiamo ad esempio ognuno di noi, come abbiamo imparato l’italiano, ascoltando da neonati prima i nostri genitori poi guardando i cartoni animati in tv poi a sei, sette anni a scuola. Questo vi fa capire che è fondamentale l’ascolto per imparare una lingua, io passo 2, 3 ore al giorno ad ascoltare podcast in inglese sul mio smartphone e i risultati li ho visti già dopo qualche mese. Comunque sono del parere che la grammatica si può imparare dopo che si è in grado di saper dialogare, come fanno i bambini, quando fanno il primo giorno di scuola già sanno parlare, vi immaginate un bambino che deve imparare a parlare attraverso un
    libro di grammatica, come potrebbe se non sa ancora leggere?

  19. Salve,

    conosco un paio di poliglotti che a differenza di questi, citati nell’articolo, hanno sudato sui libri per anni.

    Non credo sia così semplice avere la padronanza di una lingua, nel caso dell’inglese ad esempio, che conta 600.000 parole all’interno del proprio vocabolario.

    Daniele

  20. Salve,

    conosco un paio di poliglotti che a differenza di questi, citati nell’articolo, hanno sudato sui libri per anni.

    Non credo sia così semplice avere la padronanza di una lingua, nel caso dell’inglese ad esempio, che conta 600.000 parole all’interno del proprio vocabolario.

    Daniele

  21. Salve,

    conosco un paio di poliglotti che a differenza di questi, citati nell’articolo, hanno sudato sui libri per anni.

    Non credo sia così semplice avere la padronanza di una lingua, nel caso dell’inglese ad esempio, che conta 600.000 parole all’interno del proprio vocabolario.

    Daniele

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